Non era il mio volo, non toccava a me, ma lui si era dovuto alzare più volte durante la notte a causa di una tossa nervosa, sibilante che gli scuoteva le spalle e gli riempiva la bocca di un liquido così amaro da togliere il respiro.
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Iniziamo le procedure. Una serie di okay rassicuranti, infine decolliamo
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"Il comandante la saluta chiamandola per nome, dice che probabilmente lei non si ricorda di lui, perciò le rinfrescherà volentieri la memoria
L'aria a bordo intanto diventa gelida, il silenzio immane. Si aspetta il nuovo nome.
“Il mio equipaggio esulta, la tensione dell’attacco si scarica nelle grida selvagge che lanciano”
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L'aereo si riempie delle grida dei passeggeri, qualcuno però, ammutolito dalla paura, accende i cellulari e manda un ultimo messaggio di saluto ai propri cari.
Tutti hanno le pupille dilatate dal terrore, in molti però vedo anche una rassegnazione tetra e avvilita
"Per la prima volta i loro pensieri prendono così a vagare inquieti dentro il mondo sconosciuto delle proprie coscienze"